“Scendere giù dalle scale e sentire il profumo via via più inebriante del formaggio che stagionava in cantina era sempre un’emozione.

Facevamo a gara tra fratelli e sorelle per chi dovesse scendere in cantina a prendere la pezza del formaggio o il caciocavallo che mamma ci aveva chiesto.

Sceglierla, poi, era una grossa responsabilità: quella con più muffa, stagionata abbastanza, sul ripiano più basso dello scaffale di legno. Poi ci toccava tagliarla, ma era troppo “tosta”, veniva papà ad aiutarci. Così era un’altra gara per mangiarne il primo pezzo o raccogliere qualche briciola caduta sul tavolo.

Finiva così: qualche ora e non c’era più nulla, troppo profumato, ogni volta con un sapore nuovo. Era una magia.”

Nonno Peppino